Replying to Basilicata, le vere novità del programma di legislatura

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  1. Posted 12/2/2014, 10:14
    In una relazione perfino troppo dettagliata per un programmma di legislatura, abbiamo cercato di cogliere quei passaggi che, a nostro parere, segnano un significativo salto di qualità. Nella politica industriale , il peso da dare alla biochimica sembra un modo corretto per trasferire il passaggio dalla petrolchimica , che tanto guasto ha prodotto nelle aree industriali lucane, alla biochimica, un settore fortemente innvoativo e suscettibile di investimenti anche esteri. Ecco il passo della relazione che più interessa:a biochimica dovrà essere sviluppata sull’area industriale della Valbasento. Il peso economico del settore bioeconomico viene stimato dalla UE con un fatturato di circa 2.000 miliardi di euro, per oltre 22 milioni di persone impiegate, che rappresentano il 9%dell’occupazione complessiva dell’Unione Europea. Viene stimato che per ogni euroinvestito in ricerca e innovazione nella bioeconomia, la ricaduta in termini di valore aggiunto nei settori come quello dei prodotti bio based sarà pari a dieci euro entro il 2025. A monte delle bioraffinerie, si crea un indotto produttivo nelle coltivazioni industriali, che può offrire sbocchi di mercato interessanti agli agricoltori locali e posti di lavoro nel settore del trattamento dei rifiuti organici. Uno studio della SDA Bocconi del 2013, sul comparto delle bioplastiche, stima che ogni posto di lavoro creato direttamente dal settore generi 5 posti di lavoro nell’indotto. Le Bioraffinerie di terza generazione integrate nel territorio, per la produzione di biogomme e bioplastiche, rappresentano un’opportunità per affermare un nuovo modello di sviluppo dando una corretta priorità all’uso delle biomasse, nel rispetto dell’ambiente e con la creazione di
    nuovi posti di lavoro. Un ulteriore vantaggio del processo di bioraffinazione è rappresentato dal fatto che questo non deve necessariamente essere concentrato in un unico impianto, ma può avvenire in un contesto di filiera, con delocalizzazione dei siti
    produttivi in funzione dell’accesso alle fonti di approvvigionamento delle materie prime e dell’impatto sul territorio.
    Novamont ha attivato una collaborazione molto stretta nel settore del trattamento delle biomasse e delle tecnologie di trasformazione, sia per la produzione di chemicals che di energia, che di trattamento dei residui e dei rifiuti, con alcuni attori del mondo della ricerca della Regione Basilicata. Versalis, dal canto suo, sta lavorando ad una proposta progettuale, per la Basilicata, che punta alla conversione di 4-5.000 ettari per la coltivazione di una nuova piantagione (guayole), da cui è possibile estrarre gomma
    naturale in quantitativi significativi. Dal punto di vista finanziario un’iniziativa industriale di questo tipo potrebbe prevedere investimenti stimabili dell’ordine di 200-250 M€, con occupazione diretta a regime in stabilimento di 100-120 unità oltre a quella indotta e a quella nei campi agricoli stimabile in 450-500 persone. Inoltre, Il tema della chimica verde necessità di importanti attività di ricerca sia di base che di sviluppo sperimentale a supporto di iniziative industriali. La regione è provvista di centri altamente specializzati nel campo delle biotecnologie e della chimica verde, quali l’ENEA, l’Università della Basilicata ed il Centro Alsia- Metapontum Agrobios. Ciò potrebbe generare ulteriore sviluppo e occupazione di alta formazione stimabile in ulteriori 60-70 ricercatori.
    Una volta completato l’iter di bonifica dell’area industriale, per il quale la Regione sta per emanare le azioni per l’affidamento degli appalti, si opererà per insediare stabilimenti produttivi attivi nel settore delle bio-gomme e delle bio-plastiche, con
    ricadute di mercato positive, a monte, anche per le coltivazioni industriali locali, coinvolgendo nel processo di sviluppo del territorio anche l’ENI, già presente da noi per le attività estrattive, tramite la sua controllata Versalis, e recuperando, così, l’attività di
    ricerca della ex Metapontum Agrobios, che potrà ricevere nuova linfa proprio in ragione di una presenza produttiva collegata con le sue vocazioni di ricerca.

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